Team analysis: lo studio dell'avversario in 5 mosse
di Massimo Lucchesi
I cinque step da curare con grandissima attenzione e che consentono di preparare la partita analizzando ogni dettaglio dell'impianto di gioco avversario.
Studiare l'avversario è importante ed ha lo scopo di avere a disposizione un numero sufficiente di informazioni per preparare la partita.
Più in particolare, lo studio dell'avversario ci deve innanzitutto fornire informazioni relative a:
come l'avversario è solito segnare (mette in moto i propri attaccanti);
come l'avversario subisce goal (è possibile mettere in difficoltà i difensori).
Una volta identificati spazi e situazioni da "parare" e da sfruttare, sarà possibile scendere ad un livello successivo ed andare ad analizzare lo stile di gioco della squadra rivale per determinare le informazioni utili a preparare la strategia di gara.
Il primo passaggio è quello di identificare bilanciamento e correlazione tra le fasi del ciclo del gioco.
A seguire si va a studiare l'impianto tattico relativamente a:
come l'avversario costruisce e sviluppa la manovra (in relazione alle diverse tipologie di pressione che possono essere attuate);
come l'avversario tende a difendere (le varie altezze e modalità di pressioni che è solito attuare);
quanto l'avversario è rapido e reattivo nell'interpretazione delle transizioni.
Scendiamo adesso nei dettagli, andando ad identificare le cinque azioni fondamentali alle quali un match analista deve adempiere per preparare un report perfetto.
AZIONE N° 1: REPERIRE LE FONTI
Il primo step è naturalmente quello di reperire le fonti.
I team analyst professionisti hanno a disposizione siti web professionali dove oltre a reperire i filmati di tutte le gare, possono selezionare clip specifiche e svariati dati statistici.
Scendendo a livello semi-professionistico occorre arrangiarsi con i filmati delle TV locali e magari la relazione di un collaboratore di fiducia.
A livelli ancora più bassi gli allenatori si devono ingegnare e le poche informazioni disponibili sono quelle reperite dal confronto con colleghi o i pochi dati reperibili sui giornali.
Naturalmente quando è possibile è importante andare a visionare filmati nei quali l'avversario ha affrontato squadre con un modello di gioco e un modulo tattico identico al nostro.
AZIONE N° 2: DEFINIRE IL QUADRO GENERALE
Una volta reperite le fonti, lo step successivo è quello di delineare il quadro generale.
E' come scattare una foto dell'avversario per identificare le fondamenta, ovvero:
il bilanciamonto e la correlazione tra le fasi
il sistema di gioco principale (ed eventuali sistemi di gioco alternativi);
le linee generali dell'impianto tattico;
lo stile di gioco (l'interpretazione caratteriale della gara);
la solidità emotiva (la continuità agonistica nella gara);
la struttura fisica
i giocatori chiave (quelli in grado di determinare in entrambe le fasi)
AZIONE N° 3: EVIDENZIARE LE PARTICOLARITA'
A seguire occorre andare a schematizzare tutte le peculiarità del modello di gioco.
Si parte identificando le caratteristiche generali come l'interpretazione che viene data a tutte le varie fasi del ciclo del gioco (fase offensiva, transizione negativa, fase difensiva, transizione positiva).
A seguire si entra nei particolari per analizzare nello specifico ogni fase e determinare l'interpretazione che la squadra fornisce in funzione di come l'avversario gioca la partita sia da un punto di vista tattico che agonistico.
Anche le palle inattive saranno oggetto
di uno studio specifico.
AZIONE N°4: I DATI STATISTICI
Di pari passo con lo studio avviene il reclutamento delle informazioni statistiche.
Anche in questo caso i match analisti di alto livello dispongono dell'accesso a banche dati con ogni tipo di informazione (... e molti dati oggettivamente poco significativi).
I dati statistici vanno utilizzati per "validare" lo studio e non dobbiamo commettere l'errore di partire dai dati per poi redigere l'analisi.
Uno dei dati statistici più interessanti (e a disposizione di tutti) fa riferimento a goal fatti, goal subiti e differenza reti. Solo analizzando questi semplici dati si capisce immediatamente la pericolosità offensiva, l'impermeabilità difensiva e il bilanciamento generale.
Il possesso palla indica invece l'abilità con la quale una squadra è in grado (o meno) di elaborare la propria manovra. Questo ci può dare indicazioni sul fatto che i giocatori abbiamo doti tecniche di rilievo e che probabilmente sono in grado di gestire i ritmi della partita e accorciare le distanze tra i reparti. Non ci fornisce però indicazioni specifiche sulla pericolosità offensiva della squadra.
AZIONE 5: PREPARARE IL REPORT
A livello professionistico il match analista deve preparare due tipi di report.
Il primo è da sottoporre all'allenatore che, dopo aver visionato il materiale fornito, va a preparare la strategia della partita (il piano gara).
Il secondo report è invece da preparare per la squadra: in funzione delle sessioni video e di quello che è il piano gara stabilito dal mister, il team analyst preparerà delle clip utili ad identificare l'organizzazione di gioco dell'avversario, in contesti specifici e chiaramente relativi alle varie fasi del ciclo del gioco e delle fasi fisse.
A livelli più bassi il report sarà magari solo scritto e il mister potrà utilizzare la lavagna per mostrare alla squadra gli accorgimenti da utilizzare in partita.
La cosa fondamentale, in qualsiasi categoria, è quella di concentrare l'attenzione sugli aspetti veramente utili, evitando di perdere tempo e disperdere attenzione ed energie su cose banali o marginali.